Venerdì 27 ottobre, alle ore 18:30, presso la Sala Giuseppina della gelateria Fassi, lo scrittore Tommaso Pincio e il critico letterario Umberto Rossi vi intratterranno con una chiacchierata informale sul rione Esquilino e la sua storia, in una camminata nei suoi spazi immaginari e reali. Ingresso libero.
Tommaso Pincio, pseudonimo di Marco Colapietro, ha vinto nel 2015 il primo premio degli editori indipendenti SINBAD, della città di Bari, con il libro Panorama.
Dopo aver frequentato l’Accademia delle Belle Arti, ha esordito come fumettista, ha diretto per dieci anni una galleria d’arte internazionale e vissuto tra la fine degli ’80 e l’inizio dei ’90 a New York come assistente di un famoso pittore; è in questo periodo che ha cominciato ad approcciarsi alla scrittura. Ha esordito come romanziere nel 1997 con M.. Successivamente ha pubblicato Lo spazio sfinito (2000) e Un amore dell’altro mondo (2002), un libro che ha diviso la critica letteraria e con il quale l’autore ha acquistato una certa notorietà. Vi si narra la vita di Kurt Cobain, leader del gruppo rock Nirvana, attraverso lo sguardo di un suo amico immaginario.
La ragazza che non era lei, pubblicato nel 2005, traccia un bilancio su ciò che è andato perduto e ciò che è rimasto dei sogni di amore e libertà degli anni Sessanta. È invece del 2006 Gli alieni, un’indagine su come l’ipotesi dell’esistenza di civiltà extraterrestri sia diventata uno dei grandi miti dell’era moderna. Di più recente pubblicazione sono le opere Cinacittà. Memorie del mio delitto efferato (2008), romanzo ambientato in una Roma colonizzata dai cinesi e abbandonata dai romani a causa dell’eccessivo innalzamento della temperatura globale; Hotel a zero stelle (2011) saggio autobiografico di dialogo con alcuni grandi della letteratura; Pulp Roma (2012) incentrato sempre sulla città di Roma, il romanzo Panorama (2015) e la raccolta di saggi Scrissi d’arte (2015), accompagnati da una postfazione di Andrea Cortellessa.
Tommaso Pincio collabora regolarmente alla rivista Rolling Stone e alle pagine culturali de la Repubblica e il manifesto, occupandosi perlopiù di letteratura statunitense.